Quante volte ho scritto e detto che Ferrara mi piace?! Sarò stancante ma mi ripeterò oggi come ieri... come domani, dopo domani e via così...
In questa insolita primavera, dove il secco caldo ha lasciato finalmente spazio alle pioggie fresche che alimentano rivoli stagnanti indispensabili alle campagne nostrane, c'è una sorta di confusione tra le stagioni.Oggi ad esempio il calore ricorda l'estate, i colori l'autunno; siamo in un momento che ha del magico, dove le fredde piogge che si stanno posando quasi ininterrottamente da una settimana appena sentono una pausa e il calore del sole avvolge il terreno senza farsi vedere, possono finalmente tornare dalle sorelle gocce per giocare nuovamente tra le nuvole. Ed ecco la magia si mostra: dalle prime luci ogni cosa è avvolta da una coperta che si annida in ogni dove, tra gli alberi, le case... Una nebbia densa e fitta che riporta il pensiero al passato autunno, quasi mi aspetto di assaporare il profumo di castagne, ma mi stupisce l'odor di fragole che stanno placidamente maturando nei campi.
In giornate come questa adoro passeggiare per la città e scoprire dentro la città delle nuvole, luoghi segreti o dimenticati, sono i momenti che preferisco; senza fretta e senza auto raggiungo i luoghi che attendono le commissioni, descrivendo normalmente un percorso circolare, non so perchè, magari è una sorta di praticità insita ne mio io, che cerca di concludere il tutto con il minimo sforzo, ovvero meno cammino meglio é così mi mappo a mente le strade e i luoghi da raggiunere e decido da dove partire e come proseguire...sempre che non abbia orari da rispettare, chiaro...sennó le carte in tavola cambiano.
Questa è una di quelle mattine sonnacchiose e magiche, cosí speciali con un’aria bianca e densa che mi avvolge, sinonimo di una giornata calda in arrivo, mi meraviglia aprendosi davanti ad una casa in pieno centro città, con bellissimi muri di mattoni a pietra vista rossi come i palazzi antichi di Ferrara, finestre alte ricoperte da grate metalliche finemente intrecciate e fissate con ferrei fiori neri.Ma non è questo che mi stupisce. A fianco in un lembo ciottolato rossastro un rampicante giardino pensile, capace di zittire gli animi e fermare il fragore degli impegni.Delicato ma al contempo pieno e vivo, a fatica ho notato la padrona di casa (credo) aggirarsi con annaffiatoio e paletta. Rosa, ogni tipo di fiori rosa possibili... Fascinose Bougonvillee che alternavano rosai e non ben definiti al mio sapere, profumati ed incantanti, lillá delicati che ondeggiano dallo stretto spazio ricavato nel terreno, tendendosi a salutare cadenti glicini violetti.
E' stato un lampo a ciel sereno e mi sono persa tra le foglie...come ho perso l'idea di fotografarlo con la digitale: quello m'è balzato in mente solo due chilometri dopo, così ammaliata dalla visione che m'ha dolcemente cullata per la strada... Ma sinceramente al punto dov'ero non avevo voglia di ritornare indietro per fotografarlo.
Cosí ho continuato il mio viaggio di ritorno, mantenendo nel cuore la poesia del momento.E come non abbinarla ad una continuazione speciale? A casa ho pensato bene di preparare una merenda fresca e accattivante, il tiepido oramai era presente e le pesti a poche ore attendevano il mio arrivo a scuola. Perchè non stupirle con delicati wagashi, dolcetti freschi e naturali, dai delicati colori primaverili, da accompagnare ad un dissetante tè come nella tradizione del sol levante, patria di meravigliosi e vari wagashi?
Allora all'opera, in fondo non sono così lunghi e difficili da preparare, inoltre basta il microonde e qualche ciotola.
Ho preparato tre tipi di wagashi:
Ichigo daifuku, polpettine dolci di farina di riso che avvolgono una dolce e matura fragola ricoperta da deliziosa anko.
Kabochakin, semplicissimi dolcetti di polpa di zucca.
Kanten Uiro …a ncora più semplici gelatine rosa pastello profumate con sciroppo di sakura (ciliegie).
Il blog Una Voce dal Giappone sta aprendo nella mia mente scenari mai pensati ma meravigliosi, qui stò imparando la cucina nipponica, particolare nel suo essere speciale.
Un dolcetto alla volta, anche se li ho fatti assieme tanto sono veloci e fattibili con pochi passi e poco materiale... In mezzo a queste preparazioni ho pure inserito i bastoncini di cocco e cioccolato,che ho postato di recente, altra velocissima preparazione.
Oggi serve solo una insolita farina, quella di riso glutinoso, e qui i dubbi:in prontuario AIC non esiste, essendo poi prodotto estero... Alcuni negozi etnici o che vendono alimenti etnici, hanno confezioni di shika... O riso glutinoso, alcune adirittura con l'etichetta senza glutine.Altra soluzione é prendere il riso in chicvhi e macinarlo, piano piano, con un frullatore di buona potenza o il bimby (magari sfruttando una amica che li possiede.. Una o due l'abbiamo tutte, provate a domandare)...meglio ancora con un mulino.
Ichigo Daifuku
Per 6 dolcetti di medie dimensioni
100 g Riso glutinoso senza glutine
In alternativa 2/3 di farina di riso finissima e 1/3 di mix di zucchero a velo, fecola di patate, maizena. Ne servirà pochissimo di tutto, giusto per rendere la vischiosità del riso glutinoso.
115-120 g Acqua
1 vasetto di Marmellata di anko senza grumi. Se ve ne sono basta passarla con il frullatore ad immersione con il quale preparerete 6 palline da tenere da parte.
6 Fragole mature fresche e sode.
Zucchero a velo per decorare
Mettere la farina in una ciotola di vetro e mescolare con velocemente l’acqua sinchè non sarà rappresa. E mettere nel microonde coperto con pellicola per 2 minuti e 30 secondi.
Nel frattempo lavare e spuntare dal ciuffetto verde le fragole.
Terminata la cottura prelevare dal micro e con le mani umide e fredde creare delle palline grandi come noci. Aprirne una alla volta cercando di fare un incavo al centro. Inserire la marmellata di anko e spalmarla, infine mettere la fragola e coprirla bene con la marmellata e l’impasto di riso.
Volendo si possono lavorare con un po’ di fecola di patate per evitare appiccichino alle man, poca.
Dare al dolce la forma ovale o tondeggiante rotolandolo in poco zucchero a velo.
Già tempo fa li avevo preparati, ma non avendo marmellata di anko nè fragole ho optato per la marmellata di fragole..infatti sono venuti un po' più molli e dolci..per questo li avevo fatti piccoli di dimensione: non siamo abituati a dolci troppo prominenti. Anche con la crema di nocciole non erano male, anzi! Ma questa volta avevo tutto tutto... anche la mia marmellata di fagioli rossi che ho preparato mesi fa in attesa d'essere usata per piatti come questi.. bhè diciamo che è calata in fretta la mia scorta... alcuni barattoli sono finiti nei Doriyaki ad una velocità impensabile!
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